martedì 30 dicembre 2014

Alle prese con una strana milonga.

Il primo tango non si scorda mai.


Ma dove sta guardando?



Il Coso Rosso ha sentito in lontananza la melodia di un tango argentino e adesso mi fissa con quei suoi grandi occhi bianchi, ipnotici. Telefono a F., una mia amica tanguera: "Stasera c'è una milonga a Bologna. Ci andiamo insieme io, te e il Coso Rosso." Grande.
Il posto è al secondo piano di un hotel in centro, nessun cartello o avviso all'esterno, per arrivarci devi già sapere che lì si balla. Evidentemente la notizia è girata, visto che la sala è piena. Piena di gente elegante, vien da dire alla prima occhiata, soprattutto le signore: gonne al ginocchio, tacchi alti, nessuna scollatura, portamento aggraziato. Il Coso Rosso mi sussurra all'orecchio che le donne sono molto, molto più belle degli uomini, e che dovrei iscrivermi a un corso di tango, se non voglio rimanere scapolo per sempre.
Seguo F. nello spogliatoio: tutti, ma dico tutti, arrivano con il loro sacchettino, dal quale estraggono le preziose scarpe da ballo. Un rituale. Già, il tango argentino ha un mucchio di regole, di consuetudini che contribuiscono al suo fascino, al di là del ballo. Per esempio: volete invitare una donna a ballare? Allora dovete guardarla da una certa distanza (Mirada), se lei ricambia lo sguardo, le farete un cenno col capo (Cabeceo), se risponde al vostro cenno, potete avvicinarvi, se invece si gira, siete stati discretamente rifiutati. (Tranquilli, non capita praticamente mai. I ballerini scarseggiano, ergo le ballerine smaniano di ballare con il primo che capita a tiro.)
il DJ viene chiamato Musicalizador, le canzoni non vengono mixate e sono proposte in blocchi di 3 o 4 alla volta (Tanda), interrotti da una breve canzone (Cortina) di genere diverso. Se un uomo inizia una Tanda con una ballerina, dovrà farla ballare fino al termine di quella Tanda, cascasse il mondo. Alla ballerina è invece concesso di interrompere il ballo, nel caso il ballerino sia veramente troppo scarso, o troppo sudato, o troppo audace.
Ridacchia, il Coso Rosso. Ha visto degli uomini con il ventaglio. Becero pupazzo, non c'è niente da ridere, fatta eccezione per quel tipo in panciotto che si arieggia pavoneggiando un triangolo di piume amaranto. Si tratta di una forma di cortesia: le donne non hanno tasche, di conseguenza l'uomo si porta un ventaglio in pista e lo usa per rinfrescare la ballerina tra una canzone e l'altra, che sudare troppo è disdicevole.


F. sta ancora ballando. Accanto a me, come un'apparizione, si siede la più altera delle Dame. Capelli raccolti, trucco sobrio, tubino bianco lungo con spacco laterale, spalle scoperte, pendenti a un filo d'oro e scarpe decolletée. Il Coso Rosso mi fissa, mi fa coraggio, e io parlo. "Quanto tempo occorre per imparare questo ballo?" Senza guardarmi, con sorriso serpentesco. "Per gli uomini è più difficile. Oltre a imparare i loro passi, in pista devono guidare la ballerina, evitare le altre coppie, interpretare la musica, tutto contemporaneamente. Il problema è che siete uomini. Il multi-tasking non è il vostro forte."
"Ehm. Quindi, quanto tempo?"
"I migliori ci mettono un anno per fare qualche passo decente. Un periodo lungo, e questo è positivo. Gli uomini che iniziano con l'intenzione di usare il tango come mezzo per fare conquiste smettono prima. Quelli che continuano lo fanno per vera passione nel ballo."
Cortina: The Final Countdown degli Europe. F. esce dalla pista e mi si avvicina. Sguardo torvo: "Non mi avrai mica fatto fare brutta figura, vero?"
Anche stasera io e il Coso Rosso rincasiamo da soli.